Anfiteatro di Avella,l’illuminazione i nuovi scavi e le ricerche

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Ormai da qualche anno l’area archeologica dell’anfiteatro di Avella è stata interessata da un programma di ricerca finalizzato alla conoscenza , tutela e valorizzazione del monumento e dell’intera area circostante, che ha visto impegnati la Soprintendenza di Salerno e Avellino, il Comune di Avella e l’Università degli Studi di Salerno. Il primo intervento ha consentito l’illuminazione dell’area utile per l’organizzazione di manifestazioni ed eventi resi ancora più suggestivi grazie allo straordinario scenario offerto dall’anfiteatro romano, uno degli anfiteatri più antichi e meglio conservati. Piccoli interventi di scavo archeologico di assistenza hanno messo in luce un contesto archeologico di particolare interesse, che ha restituito un’immagine dell’area molto più “popolata” di strutture, che, almeno dal II sec. d.C.erano state realizzate probabilmente per enfatizzare l’accesso all’arena. Di particolare rilievo, tra queste, una piccola aula antistante la porta triumphalis, della quale al momento sfugge purtroppo la funzione, collegata all’ingresso principale da un lastricato,che, dato lo straordinario livello di conservazione, si è immediatamente deciso di lasciare a vista. Nel 2015 l’area archeologica è stata dotata di uno spazio che fungesse allo stesso tempo da punto di informazione e da accesso: il progetto ha previsto una struttura immaginata come un cannocchiale per fornire al visitatore sin da suo primo arrivo un focus privilegiato sul monumento. Nel corso dei lavori è stata messa in luce un’area artigianale con una fornace servita da alcuni pozzi e da una vaschetta di decantazione, in uso tra il III sec. e il II sec. a.C. e dismessa probabilmente quando la penetrazione romana in Campania ha comportate un nuovo assetto urbanistico per la città di Abella, a giudicare dal materiale edilizio volontariamente scaricato ad obliterare i pozzi. Nel 2016 con l’Università di Salerno è stato finalmente realizzato un rilievo dettagliato del monumento, assolutamente necessario per la conoscenza delle fasi edilizie con successivi interventi di ampliamento e restauro e, allo stesso tempo imprescindibile strumento di tutela.In questo contesto di collaborazione istituzionale, quest’anno si è deciso di riprendere le ricerche in modo sistematico, per ampliare il patrimonio monumentale e consentirne la fruizione, cominciando dal settore sud-occidentale, dove gli scavi avevano messo in luce un setto murario in opera reticolata e forse parte del muro di recinzione dell’anfiteatro. L’elemento necessita di essere approfondito perchè, come gli altri anfiteatro più antichi in Campania, anche questo di Avella è stato costruito addossandosi al circuito murario della città : lo scavo dell’Università di Salerno dovrebbe consentire di chiarire la connessione tra il monumento e la forma urbis, il disegno della città. Già le prime attività hanno individuato almeno altre due strutture perpendicolari al muro; nel corso di questa prima campagna di scavo speriamo si possa chiarire la cronologia e le relazioni tra le strutture e precisare l’andamento del circuito murario e, quindi, la definizione del perimetro della città antica. Tra le attività, sono, inoltre, previste prospezioni geognostiche in tutta l’area per ricostruire il tessuto urbano e programmare i prossimi interventi .

MIBACT – SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA AVELLINO e SALERNO

COMUNE DI AVELLA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO

UFFICIO TURISTICO AVELLA SIAT

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